Mercoledi 17 settembre si è tenuta a Cinisello Balsamo, presso il Polo di Biblioteca Digitale dell’Università di Milano Bicocca di Villa Forno, la prima edizione del BiblioHackDay, l’hackathon incentrato sullo sviluppo di applicazioni dedicate alle biblioteche e organizzato dalla Biblioteca di Ateneo e il Dipartimento di Informatica, Sistemistica e Comunicazione dell’ateneo milanese, in collaborazione con il Comune di Cinisello Balsamo, il Centro Culturale Il Pertini e il Consorzio Sistema Bibliotecario Nord Ovest.

Cornice di questo, come dei prossimi eventi in programma a Villa Forno fra cui segnaliamo il progetto “Sulla Luna” in programma dal 3 al 19 ottobre, è l’accordo di collaborazione siglato dai tre enti organizzatori (Università di Milano Bicocca, Comune di Cinisello e CSBNO) che si pone l’obiettivo di integrare i diversi servizi bibliotecari sul territorio, così da ampliare i rispettivi bacini di utenza, intensificare le relazioni fra università e comunità locale, promuovere e diffondere la cultura scientifica e contribuire allo sviluppo del territorio.

Alla competizione hanno partecipato sei squadre, variamente assortite in numero e in competenze dei componenti, che si sono fronteggiate sul piano delle idee oltre che della tecnologia, proponendo alcuni progetti per migliorare i servizi delle biblioteche.

La partecipazione degli utenti delle biblioteche al miglioramento dei servizi può avvenire anche attraverso iniziative come questa
- Maurizio di Girolamo

“La partecipazione degli utenti delle biblioteche al miglioramento dei servizi può avvenire anche attraverso iniziative come questa” ha dichiarato Maurizio di Girolamo, responsabile della Biblioteca di Ateneo, aprendo la giornata “e la tecnologia mobile, il mondo dei social media, e più in generale la transizione al digitale, possono rappresentare un terreno idoneo a rilanciare le biblioteche e restituire loro un importante ruolo sociale e culturale”.

Gli “ingredienti” per confezionare un’app di successo li hanno forniti i tecnici del Dipartimento di Informatica e di Comperio e MLOL, due delle società partner del CSBNO. Le API e gli spunti per sviluppare un progetto che partisse da dati aperti per realizzare un servizio innovativo, erano stati resi disponibili sul sito dell’evento già da alcune settimane. Ma più che la tecnologia fine a se stessa, è stata la componente social a rappresentare la principale fonte di ispirazione per i giovani (e meno giovani) hacker alle prese con la sfida lanciata dagli organizzatori.

Geolocalizzazione, rating basato sui social reading, sistemi di recommendation che dessero valore al giudizio umano più che agli algoritmi di ranking dei motori di ricerca commerciali, sono stati gli ingredienti che hanno consentito al gruppo “Penne al ragù” di raccogliere il favore della giuria del contest. Ma tutti i gruppi partecipanti hanno offerto spunti interessanti per futuri sviluppi di applicazioni, web o mobile, che possano migliorare l’esperienza di uso dei servizi di biblioteca, come il gruppo “Nerdologi”, due studenti di Bicocca, che, nelle poche ore a disposizione, hanno sviluppato un’app, completamente funzionante, per aiutare i loro compagni di università a trovare i libri di testo fra gli scaffali delle biblioteche del campus e rimanere aggiornati sulle iniziative della Biblioteca di Ateneo: il tutto a partire dalla propria esperienza personale, a volte frustrante, alla ricerca di una bussola che li orientasse fra scaffali, cataloghi e strumenti informativi a volte poco comprensibili ai non addetti ai lavori. C’è chi, come il gruppo “$Pippo” ha optato sulla dimensione ludica, oltre che social della biblioteca, universitaria o di pubblica lettura che sia, ideando una sorta di catena di recommendation (da cui il nome del progetto Book-Chain) sotto forma di domande da lasciare al lettore successivo, così da invogliarlo alla scoperta di nuove letture. C’è chi, come il gruppo “TwittaBook”, ha pensato ‘in grande’, ideando un hub che integrasse tutte le biblioteche mondiali, ponendo particolarmente attenzione alla fruizione dei contenuti in maniera integrata. Il progetto “Nati per leggere” ha invece ispirato il gruppo “San Diego” che ha ideato e prototipato un’applicazione in grado di fornire funzionalità correlate agli obiettivi del progetto. Infine, il gruppo “RAM” ha pensato ad un’applicazione che automatizzasse e supportasse il personale delle biblioteche nelle operazioni di prestito e restituzione di libri e dispositivi di supporto digitali quali CD e DVD.

I gruppi che hanno partecipato

  • Penne al ragù
    What's my book
  • Nerdologi
    Pocket Library
  • $Pippo
    Book Chain
  • TwittaBook
    Biblio Hub
  • St. Diego
    Nati per leggere
  • RAM
    Self library

La giuria, eterogena per composizione e provenienza e composta da bibliotecari, informatici, esperti di comunicazione e formazione, si è trovata d’accordo nel giudicare tutte i progetti degni di menzione e il bilancio dell’iniziativa è stato ampiamente positivo, sia dal punto di vista organizzativo sia da quello delle idee e delle loro realizzazioni. E soddisfazione è stata espressa in primo luogo dai partecipanti, che in tempi brevi potrebbero vedere sviluppate le loro idee e trovarne applicazione pratica nelle biblioteche aderenti al progetto.

L’auspicio che BiblioHackDay 2014 sia solo il primo di una serie di appuntamenti annuali, aperti a tutti, che vedano una sempre più estesa partecipazione di enti e imprese che gravitano attorno al mondo delle biblioteche, potrà concretizzarsi attraverso l’impegno costante di tutti coloro che ne hanno decretato il successo in questa prima edizione. Il Polo di Biblioteca Digitale di Villa Forno si propone come laboratorio di sperimentazione di servizi di biblioteca che facciano dell’innovazione e della partecipazione degli utenti la propria ragion d’essere: BiblioHackDay ne costituirà uno dei momenti più significativi.


Le foto sono state realizzate da Maurizio di Girolamo